La successione legittima

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In assenza di testamento, la successione patrimoniale viene regolata dal Codice Civile e per questo viene definita “Successione legittima”, in contrapposizione alla successione testamentaria.

I criteri legali si applicano anche nel caso in cui,  con il testamento, il De Cuius abbia attribuito solo parte dei suoi beni: i rimanenti verranno attribuiti in base alla legge.

La successione legittima tutela i componenti del nucleo familiare fino al sesto grado di parentela, oltre il quale i beni vanno allo Stato.

Possiamo dire che si apre la successione legittima, in base alla quale i beni del defunto sono assegnati secondo la legge, quando:

  • Non è presente un testamento;
  • C’è un testamento che ha ad oggetto solo una parte del patrimonio lasciato al momento della morte;
  • Esiste un  testamento, ma viene dichiarato nullo o annullato giudizialmente perché invalido (estorto, falso, ecc..).

L’unico modo per evitare che si apra la successione legittima è fare testamento:

  • O dal notaio, che può fornire la sua consulenza nel redigere il testamento nel modo tecnicamente più idoneo o solo semplicemente conservare il testamento;
  • Oppure scrivendolo interamente di proprio pugno, datandolo e firmandolo, nel qual caso si parla di testamento olografo.

I criteri della successione legittima

I congiunti che sono individuati quali possibili eredi dalla legge, con preferenza assoluta su tutti gli altri, sono il coniuge e i figli. Può diventare erede anche il coniuge separato giudizialmente, a condizione che non gli sia stata addebitata la separazione. É escluso giudizialmente dalla successione il coniuge divorziato ed è del tutto escluso il convivente. I figli sono tutti posti sullo stesso piano, quindi hanno diritto alla stessa quota di eredità:

  • i figli nati durante il matrimonio da genitori sposati;
  • i figli nati da genitori non sposati che, dopo la nascita, contraggano matrimonio;
  • i figli nati da genitori non sposati, riconosciuti o dichiarati giudizialmente;
  • i figli adottati.

In base alla successione legittima i congiunti individuati dalla legge diventano eredi, quindi a loro passano anche i debiti del defunto.

In ogni caso i successori legittimi possono rinunciare all’eredità: inoltre l’acquisto della quota ereditaria non avviene automaticamente, ma solo dopo l’accettazione.

Quote di eredità

Le quote che vengono prioritariamente attribuite in base alla successione legittima sono:

  • il 50% ciascuno, se il defunto lascia coniuge e un figlio;
  • il 33,33% al coniuge e il 66.66% ai figli divisi in parti uguali, se il defunto lascia coniuge e due o più figli.

Nel caso in cui non siano presenti i figli,  nella successione legittima subentrano i genitori e i fratelli e le sorelle del defunto.

In questo caso al coniuge andrà il 66%, il restante 33% va a genitori, fratelli e sorelle.

Se non ci sono figli, né genitori, fratelli o sorelle, tutta l’eredità va al coniuge.

Nel caso in cui non ci siano né coniuge né figli, ereditano i genitori e i fratelli e le sorelle:

  • il 50% ciascuno ai genitori, se non ci sono fratelli e sorelle;
  • ai fratelli e alle sorelle in parti uguali, se non ci sono genitori;
  • il 50% dell’eredità ai genitori o al solo genitore superstite, il 50% ai fratelli e sorelle in parti uguali.

Nel caso ulteriore dovessero mancare coniuge, figli, nipoti, genitori, nonni, fratelli o sorelle, il patrimonio viene attribuito al parente più vicino, purché entro il sesto grado. Se ci sono più parenti di pari grado, l’eredità si ripartisce tra questi in parti uguali.

Se non esiste nemmeno un parente entro il sesto grado, tutta l’eredità va allo Stato, che ne diventa il proprietario a tutti gli effetti, ma è tenuto a pagare i debiti del defunto fino al limite del valore di ciò che ha ricevuto.

Sono sempre a vostra disposizione per approfondimenti e utili consigli nella pianificazione patrimoniale familiare.