REDDIT e GAMESTOP: facciamo chiarezza

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REDDIT E GAMESTOP, ovvero lo “squeeze game” : il punto della situazione

Un collega americano mi invia queste idee, condivise dalla stampa europea, che inoltro volentieri.

Non ci sono solo i piccoli investitori che hanno messo in scacco gli squali di Wall Street. Aggiungiamoci poi  la affascinante storia della Giovane Classe Media in grado, con le sole armi delle piattaforme social come Reddit e delle piattaforme di trading come Robinhood, che ha osato burlarsi dello strapotere della cosiddetta elite finanziaria e usarlo poi contro di loro.

Al di là del valore fortemente simbolico di tutta la vicenda, chi ha festeggiato in questo assalto coordinato di tanti Davide contro i pochi ma potenti Golia, sono a ben vedere altri e più potenti Golia: nove grandi società di investimento hanno registrato potenziali guadagni per 16 miliardi di dollari grazie alla frenetica ascesa del titolo di GameStop. 

Facciamo un passo indietro: GameStop è una catena texana di negozi di videogame, accessori e console che sta inaspettatamente sconvolgendo il mondo finanziario. Nelle ultime ultime  sedute il titolo GME ha registrato il +400% dei guadagni, cioè il 12 gennaio una azione GameStop veniva scambiata a 19,95 dollari, venerdì 29 gennaio valeva 325 dollari.

Il titolo è esploso dopo l’assalto di traders online, coordinati attraverso il forum WallStreetBets su Reddit (2,7 milioni di utenti), che ha preso di mira alcuni hedge fund che avevano scommesso CONTRO la società di videogame, vendendone le azioni allo scoperto. A questo punto, gli utenti di Reddit, attraverso la piattaforma Robinhood, hanno fatto un’alleanza per “spremere” (da cui “squeeze”) i Fondi che avevano assunto posizioni corte sul titolo GameStop, spingendosi anche oltre la quantità di flottante.

Ad esempio l’hedge fund Melvin Capital, il più esposto, ha perso il 53% in gennaio in seguito allo short selling su GameStop e altri titoli, secondo il Wall Street Journal: dal 2 gennaio è passato da 12,5 a 8 miliardi, inclusi 2,75 miliardi di fondi di emergenza iniettati da Citadel di Ken Griffin e Point72 Asset Managament (Società poco conosciute in Europa ma ben note ai traders USA). 

Tra l’altro, Point72 A.M. fa capo a Steve Cohen, proprietario della squadra di baseball New York Mets, che ha denunciato le minacce rivolte alla sua famiglia dopo che il suo fondo ha iniettato circa 750 milioni di dollari in Melvin Capital per aiutarla a chiudere le sue posizioni short su GameStop, “spremute” dai piccoli trader.

Cohen si è quindi cancellato da twitter, per evitare sia la denuncia di Insider trading, sia per l’incolumità propria e della sua famiglia.  

Anche la società di intermediazione “Citron” di Andrew Left ha comunicato di aver chiuso la sua posizione ribassista con una perdita del 100%.

Ha denunciato sui media  la violenza verbale dei piccoli trader e addirittura  attacchi hacker nei suoi confronti. In seguito alla batosta Left ha anche annunciato che smetterà di pubblicare Report operativi sui titoli da “shortare” (cioè titoli sui quali puntare al ribasso), attività che portava avanti da circa vent’anni. 

Fino a qui i clamori per celebrare la rivolta dei piccoli investitori contro gli squali della finanza.

Ma i Millennial Traders, come vengono chiamati, non sono gli unici a festeggiare.

Sono tante le società di investimento che, attraverso i loro fondi, avevano importanti quote di GameStop, sebbene poco rilevanti nel loro portafoglio complessivo. Un esempio è RC Ventures di Ryan Cohen, l’imprenditore che ha fondato e che ha amministrato Chewy, sito di e-commerce per prodotti dedicati agli animali domestici, che detiene il 10% circa delle azioni GameStop.

A novembre scorso Cohen ha inviato una lettera pubblica al CDA della società affermando che la società di videogame avrebbe avuto una possibilità di sviluppo solo se avesse svolto una revisione strategica delle sue attività, mettendone da parte l’aspetto “fisico” per concentrarsi sul digitale. A gennaio Cohen è entrato nel cda di GameStop con altri due soci e da allora l’attenzione sul titolo è iniziata ad aumentare, fino ad esplodere con l’assalto coordinato dei traders agli hedge fund.

Cohen, grazie a nove milioni di azioni GME, ha guadagnato circa 2,9 miliardi di dollari. 

Veniamo ora ai nomi altisonanti della Finanza mondiale, tipo Blackrock, la più grande società di investimento al mondo.

Secondo gli ultimi dati aggiornati, BlackRock con 9,2 milioni di azioni ha portato la sua partecipazione a 3,2 miliardi di dollari.

Il più grande azionista di GameStop è però Fidelity FMR che con circa il 13,7% delle azioni GameStop in circolazione (9,8 milioni) potrebbe aver guadagnato fino a tre miliardi di dollari, mentre il gruppo Vanguard, col suo 7,6%, segna un +1,7 miliardi.

Nel complesso, come ha calcolato Investor’s Business Daily, circa nove fondi potrebbero aver registrato guadagni fino a 16 miliardi, stando agli ultimi dati aggiornati.  

La grande rivolta dell’esercito dei trader digitali e coordinati contro l’elite finanziaria ha quindi un risvolto meno suggestivo e senz’altro meno romanzesco, facendo il gioco dei grandi investitori di Wall Street.

Attenzione però che si son fatti conti senza l’oste, in questo caso rappresentato dalla SEC, l’organo di controllo della Borsa USA, che ha detto che vuole indagare sull’accaduto.

I timori riguardano un possibile effetto contagio, o perlomeno di emulazione con altri titoli o commodities tipo argento o rame. Mentre venerdì scorso il titolo della società texana chiudeva a 325 dollari, in rialzo dopo la chiusura negativa di giovedì a causa della sospensione temporanea delle piattaforme di trading, l’indice S&P 500 ha chiuso con -2,6%, a corollario della peggiore settimana in borsa da ottobre. La frenesia sul titolo può quindi aver indotto gli investitori a vendere altre quote e riequilibrare le proprie posizioni.

Negli stessi giorni hanno riscontrato molto interesse anche altri titoli come BlackBerry e Amc, sempre in scia al rally innescato da GameStop. L’aumento della volatilità si è riflesso nel VIX, cioè l’indice che misura la volatilità, cioè la “paura” nel mercato azionario statunitense, salito di oltre il 60% al suo livello più alto dal 30 ottobre. I rendimenti del Tesoro si sono abbassati, altro segno di cautela nel mercato, a indicare peraltro il momento di estrema instabilità.

Secondo il New York Times, GameStop non è tanto una bolla speculativa ma una “crisi di autorità” in cui i traders comuni cercano di creare caos con l’obiettivo di ridimensionare il potere dei professionisti di Wall Street. Non è certo la prima volta che i grandi fondi vengono “spremuti” ma mai per mano di una folla inferocita, digitale, organizzata attraverso i social e operativa attraverso le piattaforme online. Tutti questi “piccoli” investitori, complice anche la pandemia, sono in costante aumento e via social hanno dichiarato guerra ad alcuni grandi fondi di investimento. Alcuni, come Melvin, piangono. Altri, come BlackRock, invece brindano.”

Da questa parte dell’Atlantico si intravvedono all’orizzonte comunque misure restrittive per queste compravendite forsennate, misure che saranno ovviamente osteggiate sia da chi le vede come una limitazione alla propria libertà individuale, sacra ed inviolabile, sia da chi detiene la responsabilità della gestione dei Fondi per i propri clienti.

Rimaniamo alla finestra per vedere cosa succederà…. Io me ne tengo alla larga! E mantengo sempre gli occhi puntati alla volatilità dei Mercati.

Come diceva Cicerone, “Mala tempora currunt, sed peiora parantur”.