Qualche idea per affrontare i Mercati del 2021

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Carissimi lettori, torno a pubblicare news sul mio sito, per condividere agevolmente qualche idea per ffrontare i Mercati del 2021.

Nel 2020, a seguito delle contromisure economiche di eccezionale rilevanza storica intraprese dai governi e dalle banche centrali dei paesi sviluppati, per far fronte all’emergenza Covid, si è assistito a una esasperazione di tutta una serie di tendenze che erano già in atto da tempo (riduzione dei rendimenti dei titoli di stato dei governi occidentali e dei titoli di qualità, valutazioni sempre più alte al limite della bolla sulle Mega Cap) che devono essere valutate con estrema attenzione. In un tipico portafoglio 70 obbligazioni e 30 azioni, sono presenti fattori di rischio rilevanti di cui occorre essere consapevoli per non incorrere in perdite difficilmente recuperabili anche nel medio periodo.  

In sintesi,  qualche idea interessante per il  2021.  

Azionario

  • Cosa accumulare o continuare a mantenere: titoli value (buona qualità con valutazioni contenute), small cap Italia
  • Cosa evitare o cominciare a ridurre: Mega Cap, in generale fondi tematici che sono andati molto bene negli ultimi 3-5 anni

Obbligazionario

  • Cosa accumulare o continuare a mantenere: debito paesi emergenti, corporate di entità “quasi governative”, alcune selezionate divise di paesi Emergenti
  • Cosa evitare o cominciare a ridurre: bond governativi aree core (USA, EUROPA, GIAPPONE), high yields, corporate di qualità

  Occorre più che mai forte selezione e gestione attiva delle singole posizioni alla luce di due aspetti:  

  • per le obbligazioni, oggi solo il 15% delle emissioni globali (tutti gli emittenti e qualsiasi rating) hanno un rendimento superiore al 2%, che possiamo considerare il rendimento soglia sopra al quale si ottiene un rendimento reale positivo (non mangiato dall’inflazione)
  • per le azioni, le altissime valutazioni raggiunte dai titoli di grande capitalizzazione rappresentano un rischio di perdite rilevanti (molti studi evidenziano perdite del 50% nei 5 anni seguenti a periodi con multipli elevati, per esempio (valore impresa/fatturato maggiore o uguale a 20)

Fondi Azionari e Flessibili.

È l’ora del ”value”. Nell’ultimo trimestre era apparso tangibile il rischio di una probabile, forte, rotazione settoriale che avrebbe favorito i titoli più dimenticati e sfavoriti dal consenso, rispetto alle Mega Cap. Questa tendenza è sottolineata in parecchi outlook 2021 delle principali case di gestione mondiali. A partire da novembre 2020 (annuncio vaccino), molti fondi azionari hanno mostrato e mostrano tutt’ora notevole forza relativa (sono saliti di più) rispetto a indici di mercato generalisti (Morgan Stanley World). Attualmente i fondi azionari interessanti, oltre alla relativa parte dei flessibili devono essere caratterizzati da:

  • forte concentrazione su titoli con valutazioni estremamente sacrificate
  • discreta qualità e aspettative di crescita
  • momentum di medio periodo (3 anni) negativo
  • prevalenza di small e mid cap.

  I fattori fondamentali a supporto per questa strategia sono:  

  • Fattori finanziari: oltre al già citato rapporto tra value e growth ai minimi storici assoluti, è evidente che i multipli elevatissimi rendono poco probabile avere rendimenti positivi sui 3-5 anni
  • Fattori macro: una ripresa di aspettative di inflazione generale ha storicamente favorito i titoli con valutazioni sacrificate rispetto a quelli dove le aspettative (e quindi le valutazioni) sono estremamente elevate
  • Fattori Politici: un inesorabile spostamento verso politiche opposte al “libero mercato”, rischia di innescare cambiamenti strutturali anche sul campo di gioco in cui hanno potuto prosperare i giganti del tech negli ultimi 10 anni.

Rimango come di consueto a disposizione per ogni ulteriore elemento.