Proseguiamo la pubblicazione di articoli sul tema della successione… oggi vediamo come gestire il passaggio generazionale in azienda.In un Paese come l’Italia in cui la successione aziendale viene vista come una vera e propria “tragedia” dal Proprietario e/o dal Fondatore, ho provato ad individuare gli “errori” più frequenti.
- Attaccamento all’impresa. Molto spesso l’imprenditore non riesce ad abbandonare la gestione dell’impresa che ha creato e in cui si identifica;
- Gestione accentrata. Una gestione verticistica, senza la creazione di una efficiente struttura manageriale di supporto, comporta che nel momento della successione l’unica persona in grado di conoscere i meccanismi di governo dell’azienda è l’imprenditore stesso;
- Rimozioni totalizzanti e timore di invecchiare. La normale e umana paura della morte e di invecchiare determina che il momento della successione venga procrastinato “sine die”, mentre un atto di pianificazione significherebbe affrontare tali problematiche, dunque risolverle e non rimuoverle;
- Impulsività dell’imprenditore. In molti casi l’imprenditore quando accetta di lasciare la gestione agli eredi agisce d’impulso e tende a cedere il posto di controllo senza gradualità e in tempi brevi;
- Sottovalutazione degli aspetti del passaggio generazionale. Molto spesso non vengono valutati in misura adeguata i rischi di una successione mal gestita, poiché l’imprenditore ha la convinzione che gli Eredi continueranno senza problemi la sua attività, non considerando che dopo la sua fuoriuscita o la sua morte molti equilibri cambieranno radicalmente;
- L’idea che il primogenito deve essere sempre e comunque l’erede unico dell’azienda. Questa idea, molto radicata nella tradizione continentale fin dall’antichità, porta ancora una volta a sottovalutare la successione pensando che essa sia un atto naturale e dovuto mentre sono moltissimi i problemi che ne possono derivare;
- Pianificazione senza condivisione. E’ una forma di pianificazione accentrata dall’imprenditore senza l’ausilio dei soggetti coinvolti. Pertanto in questo modo il rischio è che si creino incomprensioni e si rimandi lo scontro tra eredi.
Principali obiettivi da perseguire nel passaggio generazionale
- Tutelare unita’, integrita’ e continuita’ dell’impresa
- Tramandare il patrimonio di conoscenze acquisito, non solo quello mobiliare o immobiliare
- Assicurare competitivita’ e sviluppo futuri
- Evitare conflitti tra gli eredi
- Gestire la frammentarieta’ connaturata alla Successione
Tale attività si presenta molto complessa perché, in primis, pone a confronto due generazioni con visioni e capacità spesso molto diverse.
Occorre individuare chi, in famiglia, e’ in grado ed ha la voglia di proseguire l’attività oggetto di trasferimento, attuando miglioramenti e principi di modernità.
Non bisogna assolutamente creare favoritismi all’interno della Famiglia o dello Staff dirigenziale, da cui potrebbero nascere malumori e potenziali conflitti insanabili, con l serio pericolo di minare il prosieguo dell’attività.
E’ necessario individuare il timing ottimale dell’operazione, magari preparando i futuri Dirigenti al passaggio.
E’ indispensabile valutare le conseguenze civilistiche, fiscali, gestionali e finanziarie dell’operazione che si intende realizzare.